Dior altamoda primavera 2017 è il sogno, la favola, il rifugio nella natura come scappatoie dalla vita reale. La moda in questo momento storico non riesce a prescindere dal contesto. Politico-sociale da un lato, ambientale dall’altro. Le ultime collezioni del pret – à -porter maschile hanno avuto un messaggio sociale più o meno nascosto. Per qualcuno voglia di normalità, per altri capacità di esaudire i desideri e per Maria Grazia Chiuri speranza, sogno e recupero di una bellezza che potrebbe ritornare.
Nel buio vedremo chiaro fratelli. Nel labirinto troveremo la giusta via – Henri Michaux
Il labirinto è il punto di partenza. Della sua vita professionale e metafora dell’esistenza.
Dior altamoda primavera 2017 la prima sfilata couture di Maria Grazia Chiuri
Impossibile non parlare della scenografia. Labirinto, giardino segreto e incredibile set, come in una fotografia di Tim Walker. Surreale e irreale. Natura lussureggiante e prorompente che ricopre tutto. Anche se finta. Pavimento, pareti e soffitto interamente rivestiti di muschio e foglie. Passato e presente si mescolano riprendendo modelli già cari. A Raf Simons che ha creato più volte scenografie naturali, come la collina di 400.000 Delfinium a Galliano, con i suoi set incantati. Natura e fiori così cari anche a Monsieur Dior.
Agli anni 50 e a quel passato Maria Grazia Chiuri guarda quando riprende la passione per gli abiti da ballo. I balli impegnavano per mesi le realizzazioni couture. Non solo vestiti gonfi, robe-manteau e giacca bar. Li reinterpreta tante volte. Non dimentica la modernità di Raf Simons, ma la addolcisce con l’arte del ricamo e del decoro a lei estremamente cara. Il tocco italiano virginale si mescola sapientemente con il Dior-ismo (Sarah Mower).
Gli abiti di Maria Grazia per Dior altamoda primavera 2017
Per ogni abito una maschera, una acconciatura o un makeup. Stelle dorate compaiono come lacrime sul viso pulito. Ninfe e fanciulle eteree, quasi botticelliane nei volti e nei capelli morbidi e naturali.
La sfilata inizia con le full skirt dei tailleur neri. Gonne da ballerina che si contagiano con elementi maschili. Pantaloni dalla plissettatura larga, giacche tuxedo. Poi i bianchi. L’attenzione è sulle maniche. Ampie, a sbuffo. Sulle scollature e la finitura impeccabile. Poi i mantelli, i cappucci e la gonne vedo non vedo. Il tutto combinato con scarpe classiche da uomo trasformate in mule con fiocco.
E dopo il classico arriva il sogno, la fantasia. Gli abiti come libri illustrati si riempiono di disegni astrali in nero e oro. I tarocchi come gli ex-voto appesi agli alberi rimandano ad un mondo esoterico. Ma non è magia. È la realtà che vorremmo ritrovare come l’occasione adatta per indossare strati di tulle, ricami e fiori applicati. Il tutto completato dai gioielli sculture del duo francese Claude Lalanne.
Le ispirazioni sono molte, così come le influenze. Sicuramente le nuance delicate, i tessuti impalpabili e quell’atmosfera che ti stordisce e trasporta fuori dal tempo ricordano il lavoro fatto fino a ieri da Valentino.
Comments
6 Responses to “Dior altamoda primavera 2017: sogno, favola, rifugio nella natura”
Hai analizzato la sfilata in modo encomiabile.
Inequivocabile il significato, ho adorato
Baci
http://www.theladycracy.it
Come si fa non amare e sognare questi abiti. Kiss
Nuovo post “Elisabetta Franchi – La mia bambina” ora sul mio blog http://www.littlefairyfashion.com
che meravigliaaaaa!!! amo questa collezione!!!!
http://www.unconventionalsecrets.com/
Abiti pazzeschi *_*
Federica Di Nardo
http://federicadinardo.com
meravigliosa location, e abiti altrettanto belli!!
Che dire Mari? E’ un sogno questa collezione!
Un bacio<3
Martina
http://www.pinkbubbles.it