Accademia di Costume e Moda apre le porte per Altaroma

L’Accademia di Costume e Moda di Roma ci fa capire dove nascono i sogni, aprendo le sue porte durante l’edizione estiva di Altaroma. In mostra non solo le creazioni degli studenti del triennio della sezione costume, ma anche i laboratori, gli spazi della scuola e alcuni dei progetti speciali che qui nascono e prendono forma. Un tour di un paio di ore basta per capire che si respirano sogni ovunque.

Accademia di Costume e Moda nel cuore di Roma

L’edificio è uno di quei posti che mostra subito di avere qualcosa di speciale. Posizionato sul Lungotevere, in un punto in cui il tessuto storico della Capitale diventa fitto e contorto, ha quel sapore poetico e affascinante, con la sua facciata ricoperta di verde cresciuto spontaneamente, e le caratteristiche tipiche di un palazzetto comune in questa parte della città.

Il tempio dei sogni e il museo delle creazioni. Qui si parla di arte in ogni angolo. Alle pareti, come quadri, i figurini di ex allievi, molti di loro famosi stilisti oggi, e per i corridoi, in mostra, i costumi in stile realizzati dagli allievi del primo, secondo e terzo anno.

Nuovi corsi e insegnamenti pensati dall’Accademia di Costume

In una scuola come questa, l’offerta formativa è in continuo divenire, un’evoluzione perenne che porta a nuovi corsi e nuovi progetti. Tra i progetti più interessanti messi in mostra proprio per Altaroma, ci sono i lavori realizzati dal corso di Alta Formazione in Design degli Accessori in collaborazione con Fendi. Borse e accessori pensati re – interpretando in chiave innovativa, le caratteristiche iconiche della maison.

Tra i nuovi insegnamenti c’è il Corso di Alta Formazione in Comunicazione che nell’ultimo semestre si è lasciato ispirare dagli anni ’80 realizzando un editoriale fotografico dal titolo “Eighties R/Evolution”.

E quello del  Corso intensivo di Visual Merchandising dove gli allievi ci hanno mostrato il loro modo di vedere le vetrine e l’interno del negozio Natural Shoes per il brand “The Art Company” .

E poi ci sono le continue ispirazioni agli anni 30, 40, 50 e le creazioni a bozzolo attuali più che mai.

Se è vero che il genius loci – ovvero il principio fondatore del luogo – influenza colui che lo abita come chi lo ha costruito, guardando fuori da ognuna delle finestre si rimane colpiti dall’intensità del panorama che non può che influenzare e contagiare, quasi per osmosi, le creazioni degli allievi, futuri protagonisti delle scene.