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Accademia costume e moda: il futuro della moda tra arte e cultura

La necessità di vestirsi? Non esiste più. Oggi l’abbigliamento è un evento ludico, un gesto piacevole condizionato da forze collaterali, da fenomeni sociologici. Nino Cerruti

La sfilata dei talents dell’Accademia costume e moda  di Roma è una risposta a riflessioni come questa. È, infatti, gioco, arte, sogno e specchio della società. Gioco, tipico di una mente fresca. Arte, perché la moda è arte – nella creazione e nell’ispirazione. Sogno, di poter trovare il proprio posto nel mondo. Specchio della società, perché di questi tempi si nutre e alimenta.

Ognuno dei quindici talenti che hanno sfilato durante l’edizione di Altaroma gennaio 2018 descrive un pezzo di futuro.  Non solo. Conserva e detiene un potenziale immenso. Quello di poter decidere chi voler essere creando un lavoro finale non imbrigliato da rigide e spietate regole di mercato.

Un lavoro maturo, rigoroso, dettagliato e minuzioso. Come vere capsule, pronte a essere indossate.

Accademia costume e moda 2018. La sfilata dei giovani talenti è arte, cinema e cultura

Collezioni colte e ben pensate. Attuali e accattivanti. Per ognuna una passione come motore e fonte d’ispirazione. Una dichiarazione di identità come missione. Identità forte e matura.

Saper interpretare le esigenze altrui riuscendo a mantenere salda la propria identità.

Questo è quello che ha dichiarato Flaminia Sebastianelli quando l’officiel italia le ha chiesto perché vuole fare la stilista oggi. Ed è esattamente la stessa motivazione di un architetto, ogni volta che si trova a progettare uno spazio per qualcuno. Un abito non è solo una necessità, così come una casa non è solo un luogo dove ripararsi. Entrambi sono rifugi e affermazioni dell’essere.

I diversi mondi dei talents che sfilano all’ Accademia costume e moda

Stampe divertenti, sovrapposizioni, mondi vegetali e acquatici che si mescolano e sovrappongono. Così nasce la collezione Shrimpoupée di Alessandra Caponera. Bambole vestite di gamberi con un’estetica  anni ’60 che assume connotazioni surreali e ludiche. Gamberi all over e coralli tridimensionali. Mini abiti, camicette con colletti rotondi, cappotti dalla forma iconica. Il bonton diventa un codice linguistico dai tratti futuristici e i colori pastello.

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Dal mondo dell’arte atterrano le creazioni di X-RAY di Mauro Muzio Medaglia. La collezione che si aggiudica il premio talents 2018 si isipira al lavoro di Nick Veasey. Sovrapposizioni ed estetica leggera ed effimera delle trasparenze. Maxi spalle e maxi tasche per combinazioni stravaganti ed eleganti. Come moderne Peggy Guggenhein, modello e icona di stile.

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Non solo delicatezza declinata in maxi volumi e forme bonton. Tra i talents c’è chi preferisce, chiaramente, il sapore street. Senza dimenticare il luxe ed il comfort.  L’attitudine sporty anni ’80, i grafismi e i blocchi di colore diventano  BOUNCE di Giacomo Pavia. Un tema complicato e contradditorio come quello delle pellicce, affrontato con una maturazione stilistica tale da mettere tutti d’accordo. E chissà se le signore Fendi, assidue frequentatrici dell’Accademia, non l’abbiano già notato. mauro muzio medaglia, giacomo pavia, flaminia sebastianelli, alessandra caponera, sfilata talents 2018, accademia di costume e moda di roma sfilata altaroma 2018

Una delle edizioni precedenti.