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‘Ready to wear’ diventa arte da indossare con Quattromani

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Alla sfilata di Quattromani per Altaroma si respirava un’atmosfera quasi incantata.

Si capiva subito che c’era qualcosa di magico nell’aria, anche se all’inizio era solo una sensazione velata.

Capi dal sapore e dalla consistenza ovattata, fatta di morbidezza delle forme e dei modelli declinate in completi di maglieria arricchiti da dettagli leziosi e divertenti.

E così l’inclinazione per il ‘ready to wear’, che ha fatto guadagnare una menzione speciale al duo di Quattromani nell’ultima edizione di Who is on Next per Altaroma, si arricchisce di finiture in lurex – per un allure metropolitana – e di chic pon pon – per una attitudine estremamente femminile e leggermente bonton.

Ma è solo quando compaiono le “Janas” – fatine della tradizione sarda – disegnate da la Fille Bertha, che diventa tutto chiaro.

Sugli abiti maschili, in misto cotone in gabardine dal fondo rosa, fanno la loro prima apparizione, come elementi dall’immediato fascino ammaliatore, le due facce delle Janas – quello del vampirismo e quello fatato – che poi non sono altro che la doppia indole di tutte noi donne.

Ed il ‘ready to wear’ diventa ‘art to wear’.

La grafica stilizzata e sottile diventa decoro; gli abiti poco strutturati si modellano sul corpo di chi li indossa; gli accessori completano il look.

Perché una donna difficilmente esce senza la sua borsa, naturale e imprescindibile esaltazione della sua femminilità.

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