Non ci sono così tanti oggetti che sanno scaldare non solo l’ambiente. Capaci di decorare e riempire il più anonimo degli spazi. In grado di evocare quel senso di ‘nostalgia’ e comodità, fatto del piacere di stare a casa, di leggere un buon libro e bere un te alla cannella.
Ho sempre associato il camino a quella idea di calore soprattutto umano, di casa e affetto. Il fuoco acceso che scricchiola significa per me solamente due cose:
Casa dei miei nonni e montagna, che poi anche i miei nonni vivono in montagna. Più volte ho sognato di trasferire questo oggetto e con lui quell’idea di famiglia e serenità nella mia casa in città.
Quando ho visto che Rem Koolhaas, nell’ultima Biennale di Architettura, lo ha elencato tra gli elementi di architettura fondamentali ho pensato di dover trovare il modo di inserirlo in un interno urbano almeno come elemento decorativo.
Non voglio certo dimenticare l’insegnamento di Loos che ricorda che ‘l’ornamento è delitto’, che uccide l’architettura e il suo valore funzionale e razionale, ma voglio dimostrare che l’idea di casa è fatta dalla composizione di un insieme di elementi.
E che, quando costruire una canna fumaria, può essere troppo difficile,
un camino finto da appendere al muro o da decorare con candele che simulino un fuoco penso possa essere capace di cambiare con poco l’atmosfera di un ambiente completamente.
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