Tobia Scarpa architetto: la sua contemporaneità ha più di 60 anni

Tobia Scarpa architetto: scrivere di un uomo e designer come lui, significa rivivere la storia del design italiano, che si descrive anche in poche righe. Ricorda cosa un professionista è capace di creare e cosa significa saper fare un mestiere. In un tempo in cui tutto sembra destinato a essere consumato velocemente e voracemente, riconsiderare i pilastri di una disciplina, significa rallentare. Rallentare per fermarsi a pensare e capire.

L’intelligenza nasce dalla capacità di manipolare, e la manipolazione è sicuramente il primo elemento fortemente individuale dell’essere umano.
Tobia Scarpa

Tobia Scarpa architetto dal 1937 al 2020

È successo per caso. Cercavo ispirazioni per un progetto di interni e mi sono imbattuta nella poltrona Soriana, pensata da Scarpa nel 1970. La versione che ha colpito la mia attenzione era in velluto verde, ma mi sha ricordato che con questo oggetto, ha vinto il compasso d’oro.

È incredibile come il design iconico di questa poltrona sia molto simile a una serie di divani contemporanei, considerati iconici. E così mi sono chiesta in quanti ricordano che ogni oggetto è spesso il risultato di un ciclo che ritorna.

Quando si ripercorre la storia del design italiano, spesso si comprende come elementi e pezzi di arredo che diventano virali, oggi, sono stati pensati e immaginati nel passato.

Afra Bianchin e Tobia Scarpa architetto,

Tobia Scarpa e Afra Bianchin sono una coppia nel lavoro e nella vita. Si sono laureati alla Facoltà di Architettura di Venezia, forse la sede madre di tutte le Facoltà di Architettura italiana. Hanno lavorato insieme per molte case importanti – Benetton, Cassina – e hanno contribuito alla nascita di molte aziende, come Flos.

Architetti sopraffini e arredatori in grado di curare gli oggetti che disegnano nel dettaglio. Eleganti, raffinati, minimali, moderni e unici. In grado di sopravvivere al tempo e agli stili.

Il mio scopo, quello della vita, era fare l’architetto. Ho assistito a molte morti professionali e questa esperienza ha modificato la comprensione dei miei scopi. Ho capito alla fine che lo stupore intellettuale che nasce dal dialogo con l’opera dell’uomo porta in spazi dell’anima sconfinati. È di chi accetta questo stupore l’occasione di crescere spiritualmente.