Fashion pills artwork

“Ideas win today in our society. […] I ingest, then digest.

Art is really just a mirror of ourselves.”

A logo has a unique power. If you can identify an entire social status or an elitist class as luxury and style in your name, it means that you’ve climbed a high peak.

Obtain Cherish, Californian artist class ’75, is often inspired by fashion world and its symbols to produce his ironic and sometimes derogatory artworks.

Here he bundled very popular Fashion pills: Louis Vuitton, Chanel and Hermes.

I’m not sure I have the right interpretation for these Fashion pills artwork that are priced higher than ten thousand dollars.

Are they just a way to use a famous brand to whet our vanity?

If a less famous brand logo was on those pills would it have the same value?

 I’ve found these artworks on sale in a Contemporary Art Gallery in Boston, and I wondered if anyone, apart from a museum, will ever buy them.

Certainly they offer an interesting starting point to investigate the not so recondite power than just a logo or famous brand have. So what is catching our attention more: quality, aesthetics or just the brand? For someone a name is not just a name, but a combo of letters that together have the power to speak not only to women.

It is not a coincidence that the famous Carrie’s quote: “When I moved to New York I bought Vogue instead of dinner. I just felt it fed more” has appeared on the blog all around the world the world, and alas, even on my now!

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“Le idee vincono nella nostra società. […] Io ingerisco, poi digerisco.

L’arte è realmente lo specchio di noi stessi”.

Un logo ha un potere unico. Se riesce a identificare un intero status sociale o una categoria elitaria come il lusso e lo stile nel tuo nome, vuol dire che hai scalato una vetta elevata.

Obtain Cherish, artista californiano classe ’75, si è più volte ispirato al mondo della moda e ai suoi simboli per produrre opere ironiche e a tratti sprezzanti. 

Qui ha impacchettato pillole molto famose: Louis Vuitton, Chanel e Hermes intitolandole “Pillole di moda giornaliere”.

Non sono sicura di avere la giusta interpretazione per questi non ordinari quadri che hanno un prezzo superiore ai diecimila dollari.

E mi domando cosa sono se non l’utilizzo di un brand famoso per stuzzicare la nostra vanità?

Se su quelle pillole ci fosse un marchio meno famoso avrebbe lo stesso valore?

Io queste opere le ho trovate in vendita in una Galleria di Arte Contemporanea a Boston e mi sono domandata se qualcuno, a parte un museo, le comprerà mai.

Sicuramente offrono uno spunto interessante per indagare il potere neanche tanto recondito del semplice logo di un marchio famoso. Cosa ci conquista di più allora: la qualità, l’estetica o semplicemente il brand? Per qualcuno un nome non è solo un nome, ma sono lettere che insieme hanno il potere di parlare non esclusivamente alle donne.

Non è un caso che la famosa frase di Carrie: “Quando mi trasferii a New York, compravo Vogue invece della cena. Mi sembrava nutrisse di più” sia comparsa sui blog di mezzo mondo e ahimè anche sul mio ormai!