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Sfilata Fendi 2019 dopo Karl

Sfilata Fendi 2019 dopo Karl, l’ultima sfilata di Fendi – autunno 2019 – è stata la prima senza di lui. E guardarla fa un certo effetto. Dal primo look, un completo giacca sartoriale e mini con foulard legato in maxi fiocco che fa pensare a un Pierrot triste. “Sono triste” canta anche la canzone di Ornella Vanoni che apre la passerella. Triste, l’aggettivo che usava Karl per definire una giovanissima Silvia Venturini Fendi quando aveva solo 5 anni ‘la petite fille triste’.

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Sfilata Fendi 2019 dopo Karl, cosa succederà

Stiamo ancora ammirando il presente, ma già ci chiediamo cosa succederà dopo. Fendi rappresenta, insieme a pochi altri brand ormai, il saper vestire italiano. Quella moda borghese e raffinata fatta di tessuti, forme e colori che sanno essere misurati ed eccentrici contemporaneamente. Perché, al di là di tutte le definizioni possibili, la moda italiana è raffinata sofisticazione che veste la donna. Quotidianamente. Non ci sono volumi over, non ci sono destrutturazioni, ma solo raffinate silhouettes.

Non è facile non pensare al futuro, anche se è molto difficile immaginarlo. Pensare a un dopo una collaborazione che è durata 54 anni, dal 1965.

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La Sfilata Fendi 2019 dopo Karl è stata un tributo a lui

E ora, il prossimo!

Silvia Venturini Fedi nel backstage

Nel backstage Silvia Venturini Fendi ricorda le parole che era solito ripetere Karl alla fine di ogni sfilata. Ma questa volta lui è ancora presente. Ogni look ha la sua firma, la sua cura e la sua supervisione. C’è qualcosa che sembra destinato a lasciare il segno: il monogram con le due effe disegnate da Karl nel 1981 “Karligraphy” che compare come un tatuaggio all over sulle calze, sui sottogiacca, sul tappeto della passerella e inciso sul montone.

E poi?

La differenza tra me e gli altri stilisti oggi è che disegno tutto io. Nono ho 10 persone che lo fanno per me al computer. Ogni modello che vedi nelle sfilate è un mio schizzo originale. Il capo dell’atelier può riconoscere ogni dettaglio e intuire le proporzioni.

Karl Lagerfeld

Non sarà facile un poi. Nell’ultima collezione uomo disegnata da Silvia Veturini Fendi, si stava già celebrando tout court il designer storico. Oggi ancora di più. I colletti Edoardiani alti e abbottonati; i foulard legati in un maxi fiocco; le cuciture geometriche sulle giacche sono dettagli presi direttamente dal guardaroba di Karl. Mentre le spalle a pagoda, i pantaloni plissettati, le giacche traforate con il taglio laser, le pellicce, le gonne a portafoglio e gli abiti in impalpabili tulle hanno rappresentato tutto il suo immaginario e la sua inventiva.

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Sfilata Fendi 2019 dopo Karl: epilogo e inizio

Questa volta tutto è differente. C’è qualcosa di diverso nell’incedere delicato e suadente delle modelle. Lo si percepisce in quei look più femminili e allo stesso tempo austeri. Le A line leggere si muovono ondeggiando e sembrano procedere in una estetica processione. L’ultima, delicata e armoniosa, in onere di Karl Lagerfeld.

In passerella solo “petites filles tristes”, come è giusto che sia.

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