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Stile Vittoriano moda, etichetta di un’etica del buongusto

Stile Vittoriano moda è etichetta di buon gusto e bonne manières. E come la Regina Vittoria, negli anni in cui regnò, ha esagerato i valori di austerità, rigore e morigeratezza in favore di una vita incentrata su amore e devozione, così gli stilisti che si cimentano in questo stile sono contraddittori e romantici, dolci e irruenti, esagerati e austeri, abbondanti e sobri, gotici e gioiosi.

Stile Vittoriano moda: la regina Vittoria è icona di stile

“Mai lasciare che i sentimenti di alterazione e sconforto trapelino sul tuo volto, non lasciare che alcuna emozione diventi leggibile né sul tuo viso né nei tuoi modi” – Regina Vittoria

Impeccabili i dettagli di uno stile che fa dell’eroina di un romanzo di Emily Bronte la sua icona e anche la sua ambasciatrice. Femminile come la donna al centro di questo periodo storico. Contraddittoria e fragile, ma mai insicura. E così lo stile vittoriano è volume e dettaglio, abbondanza e raffinatezza, esagerazione e rigore. Lo stile Vittoriano non è mai stato così alla moda come ora, perché parla di sentimenti e soprattutto parla alle donne. E lo fa con i lessemi giusti oggi come allora, quando finalmente l’universo femminile usciva dall’epoca buia, cominciando a studiare per tenere una conversazione e imparando il francese. Quelle donne, ancora devote alle famiglia, ma non al punto di esserne schiacciate.

Se le forme sociali, i vestiti, i giudizi estetici, tutto lo stile in cui l’uomo si esprime, si trasformano continuamente attraverso la moda, allora la moda, cioè la nuova moda, appartiene soltanto alle classi sociali superiori. Non appena le classi inferiori cominciano ad appropriarsene superando i confini imposti dalle classi superiori e spezzando l’unità della loro reciproca appartenenza così simbolizzata, le classi superiori si volgono da questa moda ad un’altra, con la quale si differenziano nuovamente dalle grandi masse e il gioco può ricominciare” – George Simmel

Gli stilemi inconfondibili e imprescindibili dello stile Vittoriano moda

Tessuti e dettagli. Maniche a sbuffo {puffy sleeve}. I fiocchi in raso o vellutino abbelliti da spille e camei. I colletti rigidi che definisco gli abiti apparentemente austeri, ma incredibilmente docili e che diventano colli di camicia sotto maglioni pesanti nelle versioni sempre irriverenti di Alexander McQueen. L’estrema leggerezza fatta di pizzi, ruches, merletti alternati a volatile pesantezza fatta di velluti damascati e lucente total black. Lo stile Vittoriano mette d’accordi tutti e declina le differenti voci di un unico coro.

Alberta Ferretti, per la sua collezione Autunno Inverno 2015 \ 2016, lo propone in abiti di pizzo di lana alternati a ricami ton sur tone e elementi trasparenti. Accollato e da portare con un’ acconciatura morbida che trasforma quell’idea di rigore in charmante morbidezza.

I fiocchi di Gucci. Le sue camicie e l’attitudine retrò e poetica di tutti suoi capi.

Le borse bombate e piccole come Miss Sicily e le scarpe che ricordano le ghette dell’Inghilterra di quei tempi.

I polsini a strati di ruche di organza, passamaneria in tulle e fiocchi in velluto con applicazioni gioiello. E’ Chanel haute couture, ma è anche un’idea di bellezza meno docile di quella romantica, più leggera di quella gotica.

Lo stile Vittoriano è in Alexander Mc Queen che trova la sua sublimazione. Lo stilista che non ha paura di essere malinconico, di fare degli errori, di non guardare gli altri e soprattutto di non cercare approvazione o consensi.

Non ho paura di non piacere” e questi pochi abiti, solo alcuni pezzi della sua incredibile produzione, non possono non piacere alla donna di oggi che non ha paura di mostrarsi fragile, ma forte allo stesso tempo.

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(foto via deprincisessed)