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Racconto della sfilata Chanel Métiers d’art da un’insider

cinema de paris chanel de metiers d'art

Questo articolo è scritto a quattro mani e due occhi, quelli di una insider, ospite alla sfilata per la collezione Chanel Métiers d’art che si è svolta ieri negli studi di Cinecittà a Roma.
A me il compito di trasferire nero su bianco l’esperienza di Roberta che si è immersa nel mondo Chanel per la notte firmata #ParisinRome. Roberta Altavilla è romana di nascita, incallita fashionista, avvocato, party girl, amica e compagna di avventure molto alla moda nella Capitale e non solo. E’ stata la mia live reporter dal mondo Chanel e non ha smesso di aggiornami in diretta su quella che è stata una esperienza unica, prima ancora che la presentazione di una collezione che mette insieme le eccellenze del savoir – faire Chanel, mostrando al mondo l’identità delle due C, sinonimo di buon gusto, stile e classe senza tempo.

Racconto della sfilata Chanel Métiers d’art a poche ore dalla fine

Quando mi ha chiamato stamattina, la prima cosa che mi ha detto è stata: “hai presente quelle scene che vedi solo nei film Hollywoodiani? Ecco, è stato molto di più e non era un film, ma realtà”. La realtà creata da Mr Lagerfield per i suoi ospiti e per la Storia della Moda, che da ieri ha un altro capitolo.
Entrata nei cancelli di Cinecittà, Roberta è salita su una di quelle macchine che si vedono sui campi da golf ed è stata trasportata in un’altra dimensione, attraverso un viale illuminato da fiaccole che finisce sulla ricostruzione dell’Antica Roma. Quello era solo il preludio del Colossal dai modi e l’allure tutti
Francesi, girato da Karl in una notte di dicembre a Roma.
In una sorta di anfiteatro è stato proiettato il cortometraggio “Once and Forever”, sotto gli occhi degli ospiti che, coccolati e avvolti in coperte grigie, hanno assistito al lavoro di un Karl deus ex-machina, insieme alle due protagoniste Madame Geraldine Chaplin e Kristen Stewart, arrivata a Cinecittà scortata e attesa dalle su fan. Il cortometraggio era un omaggio a quel favoloso mondo di Coco che dagli anni ’20 ad oggi non ha mai smesso di essere icona e simbolo di Stile.

Non solo il racconto della sfilata Chanel Métiers d’art

Dopo la prima ora passata negli Studios interamente vestiti dal mondo Chanel, era quasi impossibile ricordare il dove e il come si era arrivati in quel luogo, ma lo spettacolo era solo all’inizio e sarebbe continuato subito dopo nel Teatro 5 – lo spazio di 300 mq che è stato palcoscenico dei film di Fellini – trasformato per una notte nella Ville Lumiere. E c’era proprio tutto. La boulangerie, le métro, la brasserie,le café, les restaurants. Dentro i pasticceri, i fornai, i cuochi erano tutti all’opera, così come la pescheria illuminata, la salumeria, i forni e tutte le attività di una delle città più famose al mondo che fremeva in questa scenografia a 360° gradi, dove realtà e finzione sembravano fondersi e confondersi.
Inizia la sfilata e l’eccellenza dell’artigianalità e dell’arte manifatturiera Chanel entra in scena. La collezione dei Metiers d’Art è la sublimazione dell’industria del lusso. E’ Haute Couture a servizio del Pret a porter. C’è la lana, la seta, le mantelle, i cappotti e i deliziosi abiti bouquet. Stivaletti da neve, trasparenze, gonne bouclé, pantaloni e calze in pizzo. Il marmo stampato sulle piume, il tulle e la complessità. Nonostante la collezione sia impeccabile, sorprendente e accattivante, io e Roberta non siamo riuscite a parlare di abiti. Non questa volta.
Lei passa subito al dopo, interpretando la mia voglia di sapere tutto e nonostante la nostra conversazione sia avvenuta per telefono, facendo colazione prima di fuggire verso gli impegni del giorno, sembrava un dialogo tra bambine che ascoltano il sogno incantato della notte precedente di una delle due.
Quello che sarebbe successo dopo è stato anticipato da un profumo. Non il profumo del famoso Chanel N°5, ma dei sapori appena preparati. Era la cena che Chanel aveva organizzato per i suoi ospiti. Tutte le boutique alimentari erano ormai aperte al pubblico accolto da bottegai rigorosamente Francesi. L’eccellenza Francese e Italiana concentrate in un unico luogo, era #ParisinRome.
E così poi tra un cocktail, un macaron, una selezione di formaggi e salumi, le ostriche, i crudi di gamberi e pesce, si sono abbassate le luci ed è iniziata la festa che é durata fino a notte fonda.
Questo è quello che la moda sa e può fare. Cambiare la percezione della realtà. Trasformare la realtà in sogno e portarti lì dove forse non hai mai sognato di andare e da dove non vorresti più tornare.
Certo questa non è la normalità, neanche per Chanel, ma è stato un modo per celebrare un periodo, un’alleanza, un bisogno di bello che rimarrà per sempre nella storia iniziata da Coco negli anni ’20 e portata avanti, anno dopo anno, dal genio di Karl Lagerfield. L‘uomo dagli occhiali grandi e scuri, il capello bianco e i modi gentili. “Il regista”, che ha passato la serata nel gazebo centrale con la principessa Carolina, la figlia, Madame Chaplin, Kristen Stewart e il suo ristrettissimo team.
E per Roberta, che oggi ritorna alla realtà del lavoro, delle leggi e degli impegni, questa avventura sono sicura non rimarrà solo un sogno, ma l’inizio di qualcosa di grande e la piccola certezza che se hai un desiderio forte nella vita, troverai sempre il modo di farlo avverare.
Boulangerie Chanel collezione Metiers d'art
la sfilata di chanel a roma
cinecitta per la collezione metiers d'art
dinner for chanel at cinecittà
Roberta Altavilla
Photo credits and video. Roberta Altavilla
Outfit: Mariù De Sica, Borsa Chanel