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Architettura alla moda, la fondazione Prada

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Architettura alla moda è una delle nuove passioni degli stilisti Italiani, quella di ritagliarsi nuovi angoli di appartenenza.
In principio erano bar di lusso dove prendere aperitivi o fare feste esclusive – basti pensare all’Armani café o al Just Cavalli; poi sono diventati alberghi come il Bulgari hotel; teatri che hanno cominciato ad ospitare sfilate ed eventi, sempre da una delle idee del caro re Giorgio e infine spazi espositivi dal carattere molto contemporaneo e dalla personalità tipica di quel radical intellettuale che tanto piace ai fanatici della moda, dell’arte e del design.

Fondazione Prada – aperta da circa due mesi a Milano –  é già diventata uno degli hastagh più usato, meta di curiosi e cittadini che vengono qui anche solo per taggarsi.
A Milano anche solo per 24 ore era impossibile perdere l’occasione di visitarla. Situata nell’area Sud della città, si presenta con uno di quei muri dipinti di grigio, decorato solo dalle scritte luminose con tutte le informazioni – come il terminal di una stazione o di un aereoporto.
Quello che colpisce, una volta entrati, è la parete di fondo con la scritta fondazione Prada e la torre dorata. Il contenitore verticale dell’arte contemporanea.

“Vecchio e nuovo, orizzontale e verticale, ampio e stretto, bianco e nero, aperto e chiuso: questi contrasti stabiliscono la varietà di opposizioni che descrive la natura della nuova Fondazione.” – dice Rem Koolhaas, l’architetto di OMA che da sempre collabora con Prada.

In questa architettura aperta – ai cambiamenti, alla programmazione e alla creatività –  è presente anche un bar dal sapore vintage e anni 50, con tanto di flipper e banconi retró.
Ma se dovessi dire qual è l’aspetto che più mi ha sorpreso e conquistato é che questo è uno spazio pensato per stare. Nell’ampio cortile, quattro sedute in metallo verde, posizionate in modo apparentemente casuale, accanto a due alberi a chioma folta sono lì ad ospitare chi si vuole intrattenere. È così questa architettura un po’ brutalista e dal sapore contemporaneo e minimale – come un abito di Prada – diventa amichevole nel modo in cui si relaziona al visitatore.

Qui ho fatto qualche scatto improvvisato perché the lady crazy dietro Elisa, sosteneva che il mio outfit da viaggio stava bene con quelle sedie, quegli alberi e quel brano di cortile dall’ispirazione verde.

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ph. Elisa Bellino ♡