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La Jolie Fille a Roma, ti cuce l’abito addosso

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Ci sono stilisti e stilisti.
Qualcuno ha fondato Maison importanti in secoli passati; altri sono diventati direttori creativi di quelle stesse case – provando a portare avanti il peso e l’eredità di un nome fatto di storia, bozzetti, modelli, icone e ispirazioni.
Qualcun’altro lavora dietro le quinte – come un ghost writer – disegna, pensa e crea per qualcun’altro.
Ma ci sono anche stilisti altri.
Non sono nomi che leggi stampati sulle riviste. Non li collochi nello star system – almeno per ora – e non li trovi nel quadrilatero della moda.
Sono quelle persone che fanno, giorno dopo giorno, della loro passione e talento, un’arte che a volte, riesce a diventare un lavoro.
Ieri ne ho incontrato uno.
A Roma, a pochi passi da casa. In uno dei miei quartieri preferiti, dove ho studiato e vissuto per anni.
Michele è l’uomo dietro “La Jolie Fille”. Figurinista, modellista e sarto.
Lui disegna i suoi abiti, li immagina in tessuti preziosi e te li cuce addosso. Lavora con il “su misura”. Come i coutourier del passato, ma con la leggerezza di chi sa che non abbiamo voglia e modo di prenderci poi troppo sul serio.
Michele è prima di tutto un Artigiano. Vero e autentico, il cui lavoro rende belle e perché no felici, le donne.
Il suo marchio non porta il suo nome, ma si chiama la Jolie Fille.
La “ragazza carina” è la traduzione letteraria di la Jolie Fille e il nome non potrebbe essere più appropriato.
Il pizzo, la seta, la muffola di cotone e il tulle.
Un po’ di tweed e le forme eleganti e sobrie di chi pensa che ciò che rende una donna bella, non sia sfarzo e lusso, ma l’esaltazione di una bellezza innata e naturale.
I suoi abiti non ricalcano le tendenze, ma sono senza tempo e senza età. Come il suo pubblico.
Nel suo atelier, dall’attitudine bonton, e una cura per i dettagli che sembrano appartenere ad un altra epoca,  ti senti come in un salotto.
Le travi in legno, tipiche dell’architettura delle case del quartiere di Monti, così come l’alto soffitto – almeno 4m – e le pareti decorate da specchi incorniciati, come una piccola sala di un museo, fanno di questo piccolo spazio un tempio per lui e per le sue clienti.
Sulla consolle in legno bianco, oltre le fragole e il prosecco, non possono passare inosservate anche le sue scarpe, incorniciate da vasi di fiori.
Sugli stand alcuni dei suoi abiti: camicette, gonne a ruote, shorts e chemisier in cotone leggerissimo, che sembrano capi impalpabili.
Pezzi unici che Michele ricuce e adatta al corpo di ognuna di noi.
Michele lavora da solo. Lui sì che fa onore al madeinitaly. Lui  sì che è capace di trasformare in realtà i sogni di ognuna di noi. Lui sì che risponde alla nostra esigenza di volerci sentire, giorno dopo giorno, una jolie fille.

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