Moda arredamento: se non puoi comprare scarpe e borse, compra candele

Moda arredamento, non moda & arredamento, ma proprio moda dell’arredamento. L’arredamento va di moda. Più della moda stessa.

Gli abiti vestono i corpi, mentre l’home décor veste le nostre case. E quindi? Quindi sta succedendo che lì dove non troviamo più soddisfazione acquistando borse e scarpe, incapaci di diventare oggetti di culto per la troppa esposizione mediatica [leggi anche  perché non desideriamo più nulla], ci riversiamo nell’abbellire lo spazio del quotidiano.

Certo non siamo i primi. Né saremo gli ultimi. Prada continua a sfilare ricreando scenari domestici. Abbastanza spogli e brutali. Perfettamente in linea con la sua idea di estetica ed aiutata dal mostro sacro dell’architettura Rem Koolhaas. Ikea concretizza collaborazioni con stilisti. Per sfruttare meglio l’attenzione mediatica portata da Balenciaga sulla sua famosa borsa blu [leggi anche da 99 cent a 2000 euro]. Fornasetti crea una collezione con lo stilista di Comme des Garçons e Gucci si aggiunge ai numerosi altri marchi che hanno la sezione Home.

Moda arredamento, da dove ci è venuta questa passione?

Personalmente ho sempre sostenuto il parallelismo tra moda e arredamento. Non mi ero mai soffermata, però, su quanto il fenomeno fosse diventato globale. E, da una sfera di settore, fosse passato a una roba da influencer.

E così nascono e si moltiplicano sacerdoti e sacerdotesse dei focolari domestici, votati all’abbellimento dei santuari.[…] valenza pubblica che l’arredamento sta conoscendo sotto l’egida Instagram – da Ladycracy

Ed è proprio così. Tutti pronti a dare consigli in fatto di stile, passando dall’armadio al soggiorno, dalla scelta del cappotto a quella del divano. Grazie ad interni pensati per essere altamente instagrammabili.

Così basta un piano in marmo, un pavimento in legno, un muro bianco e una stampa in stile nordico, per sentirsi arredatori e designer.

Le tendenze moda arredamento ci rendono più instagrammabili e fanno impazzire le fashion editor

Molte stylist e editor ammettono di essere passate dalla moda al design per affinità. Non proprio elettiva. Piuttosto per metodo e contenuti analoghi. Sostengono così di riuscire ad arredare una stanza allo stesso modo in cui pensano un outfit.

Scelgo un colore dominante e poi aggiungo accessori e dettagli. Proprio come per un look.

In effetti l’analogia è forte e il paragone regge. Accessori di una casa sono cuscini, tende, candele, piatti, bicchieri e tutto ciò che non è strutturale. Oggetti come poltrone e sedie, diventano pezzi unici e d’autore, come una borsa firmata o un cappotto iconico. I colori delle parete sono lo sfondo sul quale abbianre il tutto.

Ma se da un lato è vero che basta riempire in modo, più o meno, di tendenza un interno, dall’altro vale sempre la regola più intellettuale e meno scontata dello stile.

Preferisco immaginare di giocare con i contrasto e di abbinare gli stili.

A un minimale interno dal sapore retrò io associo un mood sporty chic. Essere imprevedibili è la chiave vincente. Nella moda. Così come nel design.