Alessandro Mendini ci lascia. Ha fatto la storia del design. Non solo Italiana. Non esiste architetto o designer che non abbia in casa uno o più dei suoi libri. E non esiste persona che non abbia visto una delle sue opere, probabilmente senza neanche sapere che era sua.
La poltrona Proust, un esempio di puntinismo. Il cavatappi Anna G. prodotto da Alessi o il macinapepe Anna Pepper.
Intorno a me si muove un piccolo universo di cose, una microcommedia dell’arte. Gli oggetti colloquiano, interagiscono. E io, lì in mezzo, sono il burattinaio che vuol fare un po’ di tragicommedia.
Alessandro Mendini
Alessandro Mendini ci lascia, ecco cosa ha fatto per il design
Oggi tutti parlano di design, come parlano di moda. Il design e la moda sono democratici, ma affondano le radici del loro essere nella profonda conoscenza della società e dell’uomo.
Entrambi sono al servizio dell’uomo, risolvono problemi e necessità. Quando un protagonista del design scompare, si perde un pezzo della storia del pensiero. Perché un designer come Mendini è anche un filosofo.
Il design oggi è pensiero. È antropologia culturale. Saper capire i bisogni del mondo, delle culture, delle età e rispondervi con coscienza etica, sapienza tecnica, armonia estetica.
VIRGINIO BRIATORE
Cosa sono le cose per un designer come Alessandro Mendini
“Quali cose siamo”, il titolo di una mostra del 2011 alla Triennale di Milano, quali cose siamo, una domanda che potremmo porci spesso. Gli oggetti che ci circondano semplificano e aiutano il nostro vivere quotidiano. Non potremmo fare a meno degli oggetti, anche se spesso non ci facciamo caso.
C’è una definizione per ciascun designer. Per me deve essere praticabile, funzionale, ma anche esprimere un’emozione e una critica. Non essere acquiescente, ma sempre un po’ aberrante. Per essere interessante, un oggetto deve contenere un errore: troppo rosso, troppo grande, troppo kitsch; così lo si guarda con attenzione diversa, nasce un legame di sentimenti
Alessandro Mendini da La Stampa
Visitare il sito dell’atelier Mendini può aiutare a confondersi nel suo macrocosmo.
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