Non si vince con il miglior talento – si vince con i cinque giocatori che sanno giocare bene insieme – sportforecaster
Avete mai sentito parlare di team cooking? Io no prima di lunedì 14 novembre quando ho scoperto un nuovo modo di lavorare insieme e di fare formazione aziendale. L’ho trovato entusiasmante. Ecco perché.
Ho sempre creduto nel lavoro di squadra e nell’importanza di usare il noi al posto dell’io. Apparentemente il team working è una delle cose più difficili da fare. In realtà è la più semplice perché riduce lo sforzo individuale e moltiplica il risultato.
Come?
Insegnando a ognuno a fare il suo con responsabilità. Non solo. Delegando e contando sugli altri. Se hai modo di partecipare o assistere a una sfida di team cooking capisci esattamente cosa intendo.
Team cooking, una sfida per migliorare l’affinità e il lavoro di squadra
Nell’agriturismo Corte in fiore, a pochi chilometri da Roma, ho assistito – come membro della giuria – alla terza edizione della prova di team cooking organizzata dall’azienda Ci.Effe. International Consulting. La Ci.Effe. lavora nell’ambito della formazione per il mondo della bellezza, food e fashion e inserisce questa prova alla fine di uno dei suoi corsi di formazione.
I partecipanti sono quasi tutti imprenditori e professionisti. Molti di loro hanno attività innovative e di successo. Sono loro ad essersi cimentati nell’invenzione e realizzazione di un menù creativo. Tre prove. Un tempo limitato, un coach e tre giurati pronti a dare un voto da 1 a 5 per ognuna. Diversi i parametri da valutare: realizzazione del piatto, affinità della squadra, capacità creativa e, solo alla fine, il gusto (sfida al cucchiaio).
In ognuna di queste prove è emersa la squadra e mai il singolo. Hanno concordato insieme ogni ricetta con gli ingredienti messi a disposizione e l’hanno realizzata con cura fino all’estetica del dettaglio.
Il team cooking è la prova che spesso l’incapacità di fidarsi degli altri è solo uno scoglio emotivo – la paura di delegare. O una questione di pigrizia – organizzativa innanzitutto.
Come sono arrivati a questa prova di Team cooking
13 partecipanti, due squadre, due colori e attitudini e capacità differenti. Nella vita come sul lavoro. Insieme per un week-end accomunati dalla voglia di migliorarsi e migliorare il proprio business. Sotto la guida attenta e forte del trainer Maria Lulia Carnesi, sono stati guidati attraverso un percorso di formazione complesso e articolato che ha visto il team cooking come conclusione di un cammino.
Cimentarsi in qualcosa che non si è abituati a fare è una possibilità che può capitare spesso nel lavoro. Trasformarla in una opportunità per esplorare nuove possibilità quasi un dovere.
Team cooking come metafora per imparare a migliorarsi
Personalmente mi prendo sempre il lusso di avere tempo per pensare. È il bighellonare creativo di baudelairiana memoria. Quello che ti permette di staccare da ciò che stai facendo per cercare nuovi spunti. Riflettere sui propri obiettivi e traguardi è una di quelle cose che bisogna imparare a fare. E se non hai il tempo, lo devi trovare.
Il successo è una alchimia di molte cose. Chi lo raggiunge non è per forza il più talentuoso, ma è colui che riesce a trovare la ricetta giusta tra la sua attitudine personale, il mondo che lo circonda e quel je ne se quoi in tutto quello che fa.
T.E.A.M. = Together Everyone Achieves More.
Comments
1 Responses to “Team cooking: la formazione aziendale ha tante facce. Tutte quelle di chi lavora”
Esplorare nuove possibilità… quanto mi piacerebbe!!!
Kisses, Paola.
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