Brunello Cucinelli, la cultura e il Guccismo

Brunello Cucinelli regala cultura ai suoi dipendenti. Imprenditore illuminato e umanista, figura rara tanto quanto la sua idea di «comportarsi bene», ricordando l’insegnamento del padre.

Pochi sono abituati a comportarsi bene, così come pochi riflettono o pensano prima di  sentenziare.

“Tutto sembra nuovo a chi non ha cultura“

La cultura è indispensabile per collocare la cose al giusto posto e non commettere gli errori del passato. La cultura è amore per il bello e genera piacere. Per questo la musica, la poesia, l’arte fanno parte della cultura. Così come il nuovo Gucci di Alessandro Michele è capace di diffondere cultura.

Brunello Cucinelli, la cultura e il Guccismo e il troppo parlare

«Se Gucci diffonde cultura, il guccismo può far danni, e pure gravi» scrive Antonio Mancinelli su Marie Claire. Ma non è il Guccismo in sé ad essere dannoso, lo sono tutti gli “-ismi”. Dottrine, movimenti, atteggiamenti, tendenze, caratteri, qualità, difetti, abitudini.
Tutto quello che invece di stimolare un pensiero diverso e originale, tende ad uniformarlo, ad incanalarlo in stereotipi e cliché.

Parlare, lavorare e commentare per -ismi è più facile. Li conosciamo tutti e li sappiamo catalogare. Quando andiamo oltre e proviamo a formulare teorie più personali si rischia di non essere capiti.

«All’inizio mi hanno massacrato tutti. Poi mi sono detto basta. La gente non mi capiva? Pazienza. Capiranno. Ho tenuto i paletti fermi, Givenchy è decollato e ora il dark non fa più paura […]. L’originale è vincente in questo momento di caos. Sono felice quando vedo identità forti come quelle di Armani o Versace o Ralph Lauren o Lagerfeld» – Givenchy.

Non è detto che quello che la gente non capisce oggi sia una sciocchezza, sia sbagliato o peggio non contestualizzato.

“Del resto  la società contemporanea è soprattutto una società dei consumi, in cui gli oggetti vengono valutati non tanto per il loro valore strumentale, ma in quanto capaci di comunicare distinzioni. Di censo, di status, di cultura, ma anche di età” – Jean Baudrillard.

E aspettando il distillato di sapere oggettivo non resisto a tentare il mio esercizio di stile alla Gucci – con tutto il dovuto rispetto.