Sulle labbra

Anche quello che ci appare come il più contemporaneo, urbano, scherzoso e inedito, è già stato fatto in tempi molti lontani.

E anche se, negli anni Trenta non impazzava ancora la mania dei selfie e della bocca arricciata, c’era già qualcuno che aveva fatto delle labbra, un motivo iconico.

Elsa schiapparelli, in collaborazione con Salvador Dalì e ispirata da una attrice come Mae West, aveva sperimentato forse il più femminile tra i simboli.

Un motivo ripreso su spille, accessori,  tessuti  e arredi. Indimenticabile il divano di Dalì, diventato un cult dei giorni nostri.

E questa sensibilità, scherzosa e ammiccante, non è così sfuggita a nessuno degli stilisti successivi che hanno reinterpretato il trend, con più o meno stile.

Dal modo colto e attento di Miuccia Prada, che ne ha fatto una mostra al Met di New York – “Conversazioni impossibili” tra due donne – Elsa e Miuccia.

Dall’aggressiva e anticonformista destrutturazione di Commes De Garcons.

Alla sofisticata attitudine di YSL che ha provato a renderla molto chic e très parisien, usando abiti a portafoglio su fondo nero – che poi, alla fine, sempre labbra all Over sono rimaste.

Fino all’interpretazione pop e letterale di Au jour le jour e alla sublime e scintillante eleganza di Stella McCartney SS ’14 resort.

Eh si, direi che è un po’ lei la regina di questo motivo, re interpretato, rinato, reso più accattivante anche delle versione su clutch, pochette e orecchini delle regine degli accessori: Charlotte Olympia e Delfina Delettrez.