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San Andrès, un cuore messicano e un’attitudine glamour

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Decido di iniziare a scrivere dalla fine.
Milano, Settimana della Moda. Giorno 6. Ore 16.00.
Le ragioni, principalmente istintive e emozionali.
Da un lato, il ricordo vivo e acceso delle immagini dell’ultima sfilata, conclusasi ormai ‘qualche’ ora fa, e dall’altro, il cuore frammentato e colorato di San Andrès, che scelgo come icona per questa Milan Fashion Week.
Il degno epilogo di una settimana carica di energia, novità e belle sensazioni.
Nella sala rivestita in specchi del teatro Versace in piazza Petra 7, si aspetta l’inizio dello show, avvolti e ovattati da un’atmosfera disco – stroboscopio e proiezioni di pattern delicatamente anni Settanta – che rende l’attesa leggera e piacevole.Leggera, piacevole e accattivante, come si conferma essere l’intera collezione.Per nulla scontata e mai noiosa. Misurata, ma non seriosa. Femminile e mai leziosa.

Una collezione che parla a molti tipi di donne. Quelle dall’indole profondamente alla moda e al passo con i tempi, fino a quelle dall’anima ladylike, che non amano comunque prendersi troppo sul serio.

Non è un caso che il cuore di San Andrès sia Messicano – dal suo paese riprende l’amore per la tradizione, l’artigianato, e quella capacità di combinare insieme colori e sfumature che potrebbero sembrare inaccoppiabili – ma l’ attitudine incredibilmente glamour e contemporanea.

La sua collezione è un menabò di stili e tendenze, cuciti insieme dalla mano sartoriale di un un couturier, con una vena moderna e ammiccante.

Segni distintivi, che non dimentica anche quando cede alla diffusa tentazione di arricchire scarpe e accessori con dettagli di pelliccia. Sottili décolleté si impreziosiscono di elementi in pelo ton sur tone e scarpe basse ritrovano una dimensione trendy e inusuale.

Ma c’è molto di più.
Ci sono i cappotti in pelliccia multicolor, dal collo sciallato, indossati scoprendo le spalle: a metà strada tra uno scialle e una stola che non nasconde la silhouette, sottolineando il punto vita con una cintura.
I tessuti in lamè, diventano preziosi ricami jacquard sui completi in crêpe di lana con mini e midi ‘skater skirt’.
La maglieria, i cui colori vivaci su fondi scuri, ci ricordano che l’utilizzo del colore è un arte sapiente.Il fitting e lo styling, curati e attenti, non perdono il gusto di aggiungere quella nota di leisure e spensieratezza che ogni show dovrebbe avere.
E’ infatti è una donna dallo stile ladylike, spensierata e frivola, che ci introduce al finale a sorpresa.
Le modelle percorrono l’ultima passerella indossando una maschera sugli occhi che ci ricorda che, per stupire e colpire, non occorre prendersi sempre troppo sul serio.
E’ chiaro che, questa donna raffinata e impertinente fa battere non solo il cuore, cucito e assemblato a mano, di San Andrès; una bella intuizione che mi piace pensare lo abbia guidato in tutta la collezione che sembra disegnata, dall’inizio alla fine, with love.

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