Perché non desideriamo più nulla. Di materiale, intendo. E spero.
È sempre più difficile trovare un oggetto per il quale perdere la testa. Lavorare, risparmiare e sognare il momento esatto in cui quella determinata cosa diventerà finalmente nostra. Se la moda ha contribuito, nel tempo, a creare un mondo incantato, il desiderio di un acquisto è sempre stato punto di arrivo e piccola soddisfazione personale.
Moda desiderio tabù: cosa ci è successo?
Noi non desideriamo più nulla perché siamo assuefatti. Assuefatti da tutto.
Fino a qualche anno fa avere una borsa Chanel o, un tailleur, era privilegio di poche. Pochissime. Prerogativa di ricche ereditiere americane, mogli di – petrolieri, imprenditori e simili. Da indossare tutti i giorni, sempre a colazione.
L’altra possibilità era quella di trovare pezzi iconici negli armadi di chi ha una tradizione di famiglia con il marchio. Una liason a la mode. Un po’ come in Italia capitava con Valentino o Ferragamo.
Ma oggi? Ecco cosa è diventato il trittico moda desiderio tabù
Oggi tutto è cambiato. Le borse Chanel imperversano negli armadi di qualunque instagrammers fashonista. L’hanno ottenuta regalata dagli e commerce più lussuosi (mytheresa, net a porter o similari). Presa a rate, non so dove e come. Ottenuta in prestito in cambio di una fornitura a vita di post e tag su tutti i social. Talvolta addirittura ricevuta in regalo proprio dal lussuoso brand nella speranza di ringiovanirsi e diventare virale.
Risultato? Magari la loro popolarità ne avrà giovato, ma quella del marchio iconico no. È scesa in caduta libera.
Perché non è più di nicchia, desiderabile ed esclusivo, ma appannaggio dei più.
La mercificazione come danno semi permanente
Tutto sembra essere diventato possibile, tutto consumabile, vivibile, godibile, oltrepassabile. Ma se tutto è oltrepassabile, se il godimento è sfrenato e senza sosta, non viene meno il desiderio, la faticosa gioia di preparare l’incontro? Quando tutto è destinato a risolversi nella mela da addentare immediatamente e nella meta da raggiungere hic et nunc, che ne è del viaggio e della meravigliosa esperienza del viaggio? Che ne è del pensiero, se tutto diventa azione?
Il risultato è la mancanza di desiderio. Diretta conseguenza della mercificazione del tutto.
Non ci sono più oggetti iconici. Come non ci sono più tabù. Intesi non come luoghi inesplorabili, ma piuttosto come limiti che sognamo di superare.
Il tabù non segnala forse un luogo inaccessibile, inviolabile, dove non è possibile, per nessun essere umano transitare e, al tempo stesso, la passione irresistibile perla sua violazione? – Massimo Racalcati I tabù del mondo.
E così a me non resta che cercare nel mio armadio qualche pezzo Vintage e combinarlo insieme. In attesa che i tempi cambino.
Comments
3 Responses to “Moda desiderio tabù. Non desideriamo più nulla, abbiamo visto troppo”
molto interessante questo tuo punto di vista!!
baci
http://www.unconventionalsecrets.com/
È molto reale quello che hai scritto, fin troppo direi. L’ho sempre creduto, io questa relazione con i desideri l’ho paragonata a un desiderio sessuale da una botta e via.
Baci
http://www.theladycracy.it
Sono entrata anch’io in questa fase e ora penso: meglio un pezzo unico, magari artigianale ben pensato che 5 comprati di fretta. Baci.
xoxo
http://www.bellezzefelici.blogspot.com