Dove vai quando vuoi vendere ciò che non usi più? Mercatopoli Frosinone

Vendere un oggetto è una cosa seria. Un po’ come comprarlo. Dal punto di vista del cervello, ogni volta che entriamo in un negozio, si scatena una giungla. Di emozioni, sensazioni. Un mix di aspettative e pretese. Non è un caso che le più grandi catene di abbigliamento mischino suoni, profumi e colori. Senza neanche accorgertene è anche così che ne diventi addicted.

Mercatopoli Frosinone. Vendi ciò che non usi più

Vado al punto vendita più vicino a Roma con una vaga idea di cosa sia. Lo immagino un negozio dell’usato come molti altri.

Mi sorprendo. Trovo un luogo. Ecco, la prima sorpresa è proprio questa. Quella di trovare un luogo paragonabile a un bazaar di una città, piuttosto che uno spazio contenitore di oggetti.

Mercatopoli Frosinone e l’amore per le cose

Da subito capisco che, nel negozio di Frosinone, ci tengono a quello che fanno. Gli oggetti non sono accatastati, ma allestiti con cura. Ci sono situazioni e ambienti creati per loro.

Come il servizio da tè in porcellana che era appena arrivato. Pronto per essere usato sul tavolo deco in legno sbiancato e il tappetto in lana.

L’esperienza presso il punto vendiata Mercatopoli Frosinone

Mi sono persa e ripersa. E a ogni giro ho trovato qualcosa di nuovo.

Questo è il luogo dove piccoli desideri diventano realtà. Da dove potresti tornare a casa con una poltrona dorata con stampata l’immagine di Marylin. A metà tra la pop art e uno scatto famoso che raffigura Kate Moss con un abito di Alexander Mc Queen.

Dove ho provato a battere spartiti impossibili con le macchine da scrivere vintage. Perfette sia in uno studio, sia in un ingresso di casa. Per chi non rinuncia a darsi un’aria intellettuale.

Mi sono mimetizzata sui divani con la tappezzeria di broccato. Quelli che popolano pinterest e gli scatti più pinnati.

Per non parlare degli oggetti. Piatti, posate e gadget di ogni tipo. Di quelli che neanche nei famosi flea market trovi in così grande quantità.

E poi l’abbigliamento e le scarpe con il cartellino attaccato. Mai usate. Di Zara, di Liu Jo, adidas o Cesare Paciotti. Come quelle che ho acquistato io. D’argento e mezzo numero più piccole. Proprio come Cenerentola. Le ho portato a casa insieme a un mini servizio di piatti cinesi.

Il tutto per 23 euro.