Batman vs Superman, film o realtà

Batman vs Superman all’alba della giustizia è solo il titolo di un film in uscita oggi in Italia. Sì solo, perché è evidente che non ci troviamo ad assistere a nessuna alba, ma anzi siamo all’antitesi.  Per il samurai la giustizia è la prima della sette virtù personali. L’aggettiv personale è molto importante perché indica che nel codice etico giapponese la giustizia è un concetto che parte da se stessi – e non dagli altri.

“La giustizia e l’onestà vengono chiamate Gi e prevedono che il guerriero sia scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri” – Bushidō {la via del guerriero}

Batman vs Superman solo una metafora dei nostri giorni

Parto da qui oggi per riflettere su quello che sta accadendo. Non solo ieri a Bruxelles o a Parigi mesi fa. Purtroppo. Quello che sta accadendo al sistema mondo, dove le tragedie sono sempre avvenute, ma da quando le viviamo filtrate dagli occhi dei social sono ancora più tremende e spettacolose.

Non c’è certo bisogno dell’ultimo studio dell’Università Americana per scoprire che i social condizionano le nostre opinioni. Tutti abbiamo qualcosa da dire – se ne avessimo il coraggio – e Mr Facebook si prende anche la briga di registrare qualcuno per sbaglio a Bruxelles, suscitando preoccupazione e angoscia di amici, parenti, conoscenti; oppure di permetterti di indossare una bandiera nazionalista sulla tua foto profilo.

Qualcuno ha dato anche un nome a questo fenomeno.

“Slacktivism”: è il modo leggero e poco impegnativo con cui ci occupiamo di ogni questione. Freud la definì “la psicologia delle folle”.

Non è tutto questo un gioco ingiusto e gratuito tanto quanto quello che ci succede intorno? Ci stiamo abituando a una realtà distorta e filtrata. Distorta dagli occhi degli altri che fanno parte della nostra cerchia – leader o influencer che siano – e filtrata da chi manovra i fili di questo meccanismo.

“Gli utenti di Facebook sono disposti a dire la propria opinione in pubblico solo la metà delle volte, se credono che i loro amici sui social network la pensino diversamente. Quelli di Twitter un quarto di volte in meno. Gli utenti di Instagram, dove lo studio ha scoperto che le persone tendono ad avere maggior consapevolezza della varietà di idee sui social network che usano, sono disposti a parlare dell’argomento a tavola con i propri famigliari solo la metà delle volte”.

Ma allora chi vince tra Batman vs Superman?

Una domanda che non ha una risposta. Così come non sappiamo chi sia più popolare: chi compra i follower e i like su instagram o chi non lo fa? Chi ha paura o chi decide che la vita deve andare avanti?

Il sistema funziona male. Forse è corrotto, forse viene aggiustato in parte e poi si ammacca di nuovo, forse la ruota non gira come dovrebbe. Ma la ruota non gira come dovrebbe, perché non gira a nostro favore o perché non favorisce una teoria oggettiva del giusto? Ammesso che ne esista una!

No perché mi viene in mente che il sistema funzionava male anche ai tempi in cui Batman e Superman erano due eroi differenti. Entrambi buoni. Entrambi a servizio della giustizia, quella che parte prima di tutto da se stessi {vedi il codice giapponese}.

Oggi tutto cambia molto velocemente – come le nostre idee, il nostro umore e i nostri status – e, molto più spesso di quanto pensiamo, qualcosa è frutto solo di una trovata.

L’idea di base era ”non fare un sequel nel senso tradizionale ma ripartire con una linea di racconto ‘mitologica” ha detto Snyder – il regista di Batman vs Superman dawn to justice – a Filmink […]. Così ho proposto all’improvviso “E se Batman fosse il ‘cattivo’?'” Una volta che l’hai detto non puoi rimangiartelo – ha spiegato al Los Angeles Times -. Voglio dire, chi può essere un tipo migliore da combattere di Batman?”.

Ebbene sì, in questo sistema mondo ci siamo caduti proprio tutti. Quelli a cui va bene e quelli a cui va male. Quelli che purtroppo erano nel posto sbagliato, al momento sbagliato e quelli che hanno la fortuna di rimanere e pregare.

Quelli che preferiscano che in Batman vs Superman continuino a essere i buoni a vincere e coloro che decidono che avere paura è normale, ma non può avere un senso.

Perché il più grande rispetto che dobbiamo avere per la vita è continuare a vivere. Viaggiare, girare, volare e andare lì dove pensiamo che esista un sistema che funzioni meglio, con l’onestà di riconoscere che ciò che riteniamo funzionare per noi, potrebbe non funzionare per gli altri, ma non per questo dobbiamo rispettarlo di meno o giudicarlo di più.