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Chanel AI 2017 è solo in prima fila

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Chanel AI 2017 è la risposta alla domanda che Karl ci ha { incosciamente ? } insinuato dopo il climax ascendente, spettacoloso e teatrale,  raggiunto nei suoi ultimi defilè. Che cosa succederà dopo aver trasformato Chanel in una compagnia aerea, in una brasseire e aver portato Paris in Rome nell’ultima collezione Métiers d’Art Show a Cinecittà? Succede che Mr Chanel resetta tutto e si ritorna alle origini!

Chanel AI 2017 è solo in prima fila

“Penso che il sogno di molte persone sia quello di assistere in prima fila a una sfilata di Chanel almeno una volta nella vita. Molti non ci riescono e solitamente quelle che si siedono dietro non riescono ad ammirare i dettagli degli abiti. Questa volta nessuno si può lamentare” – Karl Lagerfeld Vogue Russia.

Ancora una volta sorprende e spiazza con un insolito rigore comunicativo che corrisponde a una solita \ solida idea di eleganza.

Sono i dettagli a parlare.  Una collezione come quella Chanel AI 2017 non fa moda o tendenza, ma è moda e tendenza. E non può non piacere perché nulla è più Chanel di Chanel, come niente è più Parigino di Parigi.

Le prime uscite sono cappelli in rosa e rosso – a prova di vento – con camelie come fermagli  e cascate di perle. Un omaggio a Modemoiselle e agli spettatori che, come in una retrospettiva in chiave moderna, sono stati catapultati indietro nel tempo, ma avanti in quella idea di stile e di eleganza senza tempo.

Gli occhi sono solo per gli abiti per Chanel AI 2017

Non ci sono regine dei social in passerella! Non ci sono effetti speciali, se non 600 m di passerella che lasciano la parola agli abiti.

Dal rosa e rosso dei cappelli, si passa al rosa e rosso del tweed su completi che poi diventano vestiti che poi si trasformano in abiti, in trench, in cappotti, in gonne alla caviglia per finire in abiti in chiffon con fiocco nero rispolverando tutto il lessico Chanel come in un dizionario.

Layered couture o estrema sintesi di un heritage? Inversione di tendenza o velata uscita di scena? Demiurgo o deus ex machine? Qualsiasi cosa Karl Lagerfeld abbia in mente per il futuro, noi non saremo mai in grado di indovinarlo e non ci resta che assistere al trionfo Chanel, della Maison nella sua essenza.

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{photo credits credits Vogue Runaway }

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