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Supereroi e altre moderne diavolerie

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Supereroi, idoli e falsi miti. Sempre più spesso circondati da persone e cose che ci fanno dimenticare chi siamo, ci illudiamo di riuscire a capire da loro chi vorremmo essere.

E così capita che la nostra vita si relativizzi così tanto da farci credere di avere sempre qualcosa di intelligente da aggiungere a quello che fanno gli altri. Al punto tale da criticare l’abito lungo Zara di Charlotte Casiraghi, al matrimonio di Pierre, senza ammettere che lei, in quell’abito, riesce a essere favolosa lo stesso e che essere Beatrice, che sia l’amata di Dante Alighieri o la protagonista del matrimonio da sogno con 5 cambi, non è certo la cosa più facile del mondo.

E lo so che ci sarebbe tanto di cui lamentarsi anche nei suoi panni.

Supereroi, solo un bambino ci crederebbe…

Mario ha 7 anni. O forse 8. Lui quando mi vede mi chiede sempre: Ma qual è il tuo super eroe? E io, che ormai dovrei essere preparata, invece tentenno. Il mio cervello comincia a aprire mille cassetti.

Se parliamo di Architettura, direi Les Corbusier che per primo ha messo i giardini sui tetti, ha alzato gli edifici dal suolo per far passare gli spazi aperti e disegnava con la maestria e l’eleganza di uno stilista.

Se parliamo di Moda, beh allora dico Dior, i suoi abiti a Corolla, l’amore per i fiori, quelle stoffe e quei colori che solo nei giardini pieni di rose della sua villa trovavano uguale bellezza.

E se parlassimo della vita reale?

“I supereroi non possono esistere nel mondo reale

e poi non era quello che voleva sapere lui. Lui mi ha chiesto qual è il mio super eroe. Non esistono troppe definizioni. La risposta deve avvenire in un campo ben ristretto e univoco.

E’ possibile che ci devi pensare tanto? Il mio è SpiderMan.

 E no, anche a me piacciono i supereroi

Aspetta, da qualche parte ho anche io la mia risposta. Non ne ho mai fatto una questione politica e tantomeno una religiosa. Ancor meno ne faccio una questione di forza e potere. Per intenderci non vorrei essere nè Gandhi  e men che meno il Presidente degli Stati Uniti d’America.

Ne ho sempre fatto solo una questione di magia.

Non so se deve essere una prerogativa del supereroe preferito, farti desiderare di voler essere a tutti i costi lui al punto tale da andare a dormire sperando di sognare di esserlo, finalmente, diventato. E non so neanche se un personaggio degno di tale nome, debba essere per forza forte e salvare le persone.

Insomma qualsiasi siano le caratteristiche intrinseche e estrinseche che ti fanno meritare l’appellativo di essere nominato tra i supereroi possibili, mi sento di nominare una e una sola persona.

E questa è, ahimè, Alice nel Paese delle Meraviglie. Roba da femmine, sì, direbbe lui.

E’ lei che speravo di sognare la notte prima di addormentarmi, è  il suo coniglio bianco quello che vorrei inseguire, proprio Alice e gli editoriali a lei ispirati, le fonti a cui mi sono ispirata sin dall’inizio.

Non sarà una paladina della giustizia, una che salva le persone, ma sicuramente sa come usare la fantasia e, alla fine, dopo tante avventure e incontri bizzarri ce la fa.

E cos’è questa se non la metafora della vita? Probabilmente non è necessario combattere, ma lasciarsi più spesso trasportare dalle sensazioni.

Chissà se il supereroe dei nostri sogni è più vicino di quello che pensiamo e dobbiamo solo trovarlo dentro di noi.

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