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Moda sostenibile 2019, pensare di più per ritrovare il senso dell’etica

Moda sostenibile 2019, non possiamo lasciare che tutti gli anni siano uguali.  Ci sono due tendenze antitetiche e antinomiche che, senza accorgercene, si stanno prepotentemente facendo spazio nella società vuota e complessa del ventunesimo secolo. La totale assenza di un senso etico – in quasi tutti i campi dell’essere- da un lato, e la disperata richiesta di ritrovare (ritrovarsi) – almeno per una fetta pensante di società – dall’altro.

Bauman afferma:

Essere liberi è diventato un principio guida.

Ma essere liberi, senza un principio guida, sta portando alla rovina.

Moda sostenibile 2019, cominciamo dal consumatore contemporaneo

Li ho visti durante tutti i giorni delle vacanze di Natale. In realtà li vedevo già prima, ma solo durante il week end. Si ammassano, quasi ordinati in un rituale da processione, fuori i negozi di Gucci e Louis Vuitton. Aspettano pazientemente che arrivi il loro turno.

Ma per cosa? Per spendere soldi che non hanno o per guardare, sognando di essere qualcun’altro. Siamo a Napoli. Qui gli eccessi e le contraddizione, da sempre, sono sinonimo di vitalità e colore. Ecco chi sono i consumatori del lusso dell’ultimo anno. Sono un poderoso esercito di inconsistenti esistenze (cit Elisa Bellino).

Giovani e meno giovani individui che formano la società contemporanea. Quella che, al posto del lavoro fisso ha sostituito il lavoro precario, sottolinea Augias, e che si accontenta di vivere alla giornata. E magari di spedere il guadagno di un anno in un giorno di ordinaria follia. O straordinaria insensatezza. Per sentirsi ricchi. Adatti. Apprezzati. Ammirati. Chissà, magari invidiati, in quello sdoppiamento di personalità tipico dei nostri giorni.

Honest by 

Cerchiamo di fare ordine e partiamo considerando una Moda sostenibile 2019

Partire dalla moda non è sinonimo di superficialità. Tutto il contrario.

Kant, dall’Antologia pragmatica.

Una tendenza naturale dell’uomo è quella di paragonarsi con persone di maggiore autorità e di imitarne le maniere. Una legge di questa imitazione, per non apparire meno degli altri anche in ciò per cui non si ha alcun riguardo all’utile, si dice moda.

Desiderio di rivalsa e affermazione. Emulare comportamenti per immaginare di essere chi non siamo. A tutto questo bisognerebbe mettere un freno. Iniziare a fare ordine, proprio come si fa con le case al cambio di stagione.

Edun, creato da Ali Hewson e Bono Vo


Come si fa, proprio adesso che sono iniziati i saldi?

Iniziando a pensare di più. Solo il pensiero critico potrà salvarci. Perché se ci pensiamo bene, non abbiamo bisogno di abiti nuovi ogni giorno, settimana, mese e anno. Non si tratta di ragionare solamente su sistemi di produzione puliti. O di materiali che non danneggino l’ambiente. Bisogna elevarsi a qualcosa che parta da noi e che non è demandato ad altri.

Vi sfido a provarci. Partire dal consumare meno oggetti, per arrivare ad un’altra forma di consumismo. Un consumismo differente. Un consumismo di etica e valori che non riusciranno ad essere spremuti nel primo Black and White Mocha Frappuccino® Blended Coffee da 8 euro (cit. Elisa Bellino).