Like

Opportunità della crisi è il momento di sfruttarla

ilovegreeninspiration_fashion_magazine_marinellarauso_opportunitàdellacrisi_tiburtina_02

Opportunità della crisi, non è solo un modo di dire ma ha fondamenti. Scientifici, sociologici e anche etimologici. Dal verbo greco “orino” {separare}, la crisi separa sempre un prima e un dopo, un buono da un cattivo, due condizioni o momenti diversi.

“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”.

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’ […] (tratto da “Il mondo come io lo vedo”1931).

Opportunità della crisi, spinta al cambiamento

Se continuiamo a fare sempre le stesse cose, alzarci al mattino, andare a lavorare, lamentarci perché il lavoro non ci soddisfa, tornare a casa la sera, accendere la tv e andare a letto, le cose non cambieranno. Mai. C’è bisogno di uno strappo (Baricco), di una spinta, di una opportunità, di una crisi. Appunto.

Dal momento che se ne parla già da parecchio tempo e se ne continua a parlare è arrivato il momento di sfruttare le opportunità della crisi.

Eppure nessuno lo fa e tutto continua uguale tra le lamentele e il malcontento generale.

L’editoria continua a essere in crisi. I giornalisti vengono licenziati, ma si continuano a stampare copie su copie e c’è anche chi decide che vorrebbe trasformare il suo sito web in una rivista cartacea.
Il mercato dei libri è in crisi – eppure piccoli scrittori crescono e non passa giorno che non leggo che qualcuno sta per pubblicare il suo primo libro.

L’architettura è in crisi, non si costruisce più come una volta e tutto quello che si è costruito è vecchio prima ancora di essere finito.

La moda è secondo me in crisi. Una crisi differente. I numeri questa volta non sono in rosso, ma quello che è in rosso o meglio bianco sono le idee.

Nonostante Raf Simons abbia lasciato Dior denunciando un’eccessiva velocità e superficialità del sistema moda che non permetteva la corretta riflessione e produzione di novità, tutto rimane lo stesso.

Collezione prêt-à-porter, collezione cruise, collezione haute couture, il tutto moltiplicato per due stagioni con l’aggiunta delle capsule accessori, makeup e altre diavolerie.

Non dovrebbe risultare strano che anche chi era solito farci sognare sta cadendo in una, seppur magnifica, monotona banalità.

La conferma di questo trend che ci sta portando ad accartocciarci continuamente su noi stessi, me lo ha dato Giambattista Valle e la sua ultima collezione Couture e i suoi ennesimi, meravigliosi, abbondanti, nuvolosi, abiti in tulle. Sono splendidi, li vorremmo indossare almeno una volta nella vita, ma è anche ora che qualcosa cambi e che quegli infiniti strati di tulle cominciano a raccontare un’altra storia.

Chi guardare per sfruttare le opportunità della crisi

E così come i rapper, gli artisti e in generale tutte le persone creative hanno bisogno di qualcosa per cui lottare, qualcosa contro cui ribellarsi, una necessità a cui fare fronte o semplicemente un’opportunità a cui aggrapparsi, così è arrivato il momento di fare qualcosa.

In questi tempi di crisi quando qualcuno fa qualcosa di diverso ci stupisce, ci sorprende e ci conquista anche. Siamo in tempi di crisi, ma per questo più disposti ai cambiamenti. E chi di noi non vorrebbe trovare quella calcolata illogicità che ci fa andare dove non immaginavamo di andare?

Poche le iniziative interessanti, ma a Roma, qualcosa succede. Ci sono giovani ragazzi romani, impegnati e radical chic, che hanno il coraggio di uscire con un film indipendente, tra critiche e tanta solidarietà.

Chi decide ogni giorno di sedersi in una strada diversa e regalare storie battute a macchina all’istante.

Chi mette a disposizione spazi sotto utilizzati, di passaggio, senza identità {i non luoghi di Marc Augé di qualche anno fa} e li trasforma in altro.
Questo è accaduto alla stazione Tiburtina. La nuova stazione di Roma, contemporanea nella sua architettura fatta in lamiera e oggetti amorfi nello spazio multialtezza. Un semplice piazzale diventa un orto urbano, un mini giardino e una piccola oasi dove rilassarsi, fermarsi, pensare o aspettare che qualcosa cambi o che qualcuno acquisti quel coraggio di sfruttare le opportunità della crisi.

ilovegreeninspiration_fashion_magazine_marinellarauso_opportunitàdellacrisi_tiburtina_05

tartan dress and cowboy boots

ilovegreeninspiration_fashion_magazine_marinellarauso_opportunitàdellacrisi_tiburtina_08

ilovegreeninspiration_fashion_magazine_marinellarauso_opportunitàdellacrisi_tiburtina_03    ilovegreeninspiration_fashion_magazine_marinellarauso_opportunitàdellacrisi_tiburtina_07

ilovegreeninspiration_fashion_magazine_marinellarauso_opportunitàdellacrisi_tiburtina_04

ilovegreeninspiration_fashion_magazine_marinellarauso_opportunitàdellacrisi_tiburtina_09 ilovegreeninspiration_fashion_magazine_marinellarauso_opportunitàdellacrisi_tiburtina_10

Shooting by Elisa Rinaldi