Casual summer outfit, insostenibile leggerezza

Casual summer outfit e l’insostenibile leggerezza dell’essere è il titolo di un romanzo dell’82, ma è la prima frase che mi è venuta alla mente riflettendo sui quattro giorni di Altamoda Romana, conclusasi ieri con quello che dovrebbe essere una porta sul futuro con i nuovi talenti.

Kundera nel libro parla dell’inutilità delle scelte e delle azioni che vengono fatte nella breve durata della vita; le considera irrilevanti nel progetto generale in quanto spesso compiute con leggerezza, appunto. Leggera e oltremodo superficiale possiamo considerare allora la frase che la Signora Sozzani pronuncia prima di proclamare il vincitore del concorso “who is on next?”.

“Il prezzo della libertà sia la sensatezza dell’esistenza tutta” – libertà di espressione, di azione,  di essere diversi, di non obbedire a regole e concetti preconfezionati, di cercarsi la vita e di conseguenza anche il lavoro che uno vorrebbe.

Concetto scomodo per coloro ai vertici del potere, seccante per chi preferisce poter controllare piuttosto che dialogare, stimolante e anche rischioso per chi ha scelto di non piegarsi.

“Imparare a fare le cose in modo straordinario, puntare sulla qualità e l’eccellenza” – questa è l’unica strada che dobbiamo imparare a percorrere, il resto rimangono inutili distrazioni, superficiali perdite di tempo che ci allontanano dal fine ultimo. Dalla verità e dalla sensatezza.

“Era la vertigine. L’ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa” – Milan Kundera.

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