Nuovi canoni bellezza 2019: ma chi decide cosa è bello e cosa no? Nel 2019 tutto cambia velocemente. Anche la consapevolezza del bello. Se da un lato questo mondo sembra toglierci il fiato, opprimerci e costringerci ad aspirare ad essere chi e cosa non siamo davvero, dall’altro ci permette di trovare nuovi spazi.
C’è sempre qualcuno che decide di andare controccorrente e riesce a imporre un punto di vista differente. Non è solo una questione di stereotipo è spesso una questione di stanchezza. Siamo stanchi di essere sempre messi alla prova. Di dimostrare. A volte c’è qualcuno che ci ricorda che puoi anche solo essere.
Nuovi canoni bellezza 2019, andare controtendenza
Certo, non si saprà mai fino in fondo se anche una corrente contro sia semplicemente un modo strumentale di ottenere attenzione. In realtà ha poca importanza finché riesce ad ottenere una reazione e a spronare qualcuno a reagire.
Questa foto, pubblicata sull’account instagram @ravvebeauty -ma anche moltre altre – è una protesta.
I’m so tired of using photoshop. […] Perfect does not exist.
Messaggi apparentemente banali che ci spingono a pensare che non dobbiamo essere qualcun’altro. È possibile trovare se stessi e un modo di andare d’accordo anche con i nostri difetti e peculiarità. Non esiste più quella bellezza lussuosa e perfetta tipica delle top model anni ’90.
Quel modello era già stato messo in discussione proprio in quegli stessi anni da Kate Moss.
Lo strappo di cui parla Alessandro Barricco è un cambio violento di tendenza che dobbiamo continuare a cercare costantemente se vogliamo evolverci.
Per Platone la realtà è divisa in due: da un lato c’è un mondo perfetto, immutabile ed eterno popolato dalle idee (tra cui l’idea di bello) che viene chiamato Iperuranio; dall’altro c’è il nostro mondo, imitazione imperfetta del primo, in cui dominano la caducità, il divenire, l’incompletezza.
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