Scuola Romana di fotografia, un motivo per aspettare settembre

Scuola Romana di fotografia, perché una foto è per sempre. Più o meno come un diamante, ma forse anche di più. Ognuno di noi ha un rapporto diverso con la fotografia. Per qualcuno esiste una consapevolezza, per altri è un gesto istintivo. Per ognuno, ogni volta che scattiamo, è un modo di esprimere. Un punto di vista, un’ emozione. Allo stesso tempo è un modo di ricordare. A una foto spesso affidiamo momenti felici della nostra vita. Filtriamo la realtà, imprimendola e congelandola per sempre.

“Non si scatta una foto solo con una camera. Si porta all’ atto della fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai ascoltato, le persone che hai amato” – Ansel Adams [fotografo statunitense]

Scuola Romana di fotografia la consapevolezza della tecnica a servizio della creatività

Forse non esiste nulla di più evocativo di una fotografia. Può essere in bianco e nero. Sui toni del seppia. O a colori. Raccontare un paesaggio illuminato dalle prime luci dell’alba. Un ritratto che appartiene agli anni 50, con i contorni sbiaditi e gli angoli piegati. Un’immagine recente, instantanea da condividere sui social. Nulla riesce a comunicare come una immagine. Quando guardiamo una foto ci trasferiamo dentro molto del nostro mondo. Proprio come quando la scattiamo.

Una bella foto è molte cose insieme. Si può fare una bella foto con uno smartphone. Si può non conoscere nulla sulla profondità di campo, i tempi di esposizione, gli ISO e le regole formali. Si può amare la fotografia di moda per la sua assenza di regole nella composizione e la vivacità espressiva. Il reportage per la cura dei dettagli e la fedeltà del racconto. La capacità di un ritratto di rappresentarti esattamente come ti vedi, o come non ti sei mai visto.

La fotografia è talento e intuizione, ma non solo. Come la potenza, che è nulla senza controllo, solo conoscendo la tecnica si potrà imparare a usare la fotografia come mezzo espressivo. Come le parole per un poeta. Le note per un musicista e il movimento per un ballerino.

Trasforma un istinto in un’ arte  con la Scuola Romana di fotografia

Chi riesce a comunicare con le immagini ha un enorme potere. Quello di catalizzare l’attenzione, di imbambolare, di cristallizzare un momento per sempre.

“Una fotografia è memento mori” – ti fa partecipare all’immortalità di un altra persona.

A volte non basta avere un talento nella vita. Bisogna saper cogliere una occasione. Le occasioni nascono lì dove meno te lo aspetti. Il talento è come una materia inerme se non viene coltivato. Per chi ama il mondo delle immagini, una scuola di fotografia è un posto magico. C’è chi ha la fortuna di essere figlio d’arte e crescere tra rullini, camere e l’odore dell’ acido di una camera oscura.

Chi invece ci arriva da solo. Nel tempo. Per queste persone esistono dei posti dove l’esperienza, la passione e la condivisione fanno crescere emozioni che possono diventare qualsiasi cosa.

Un laboratorio di prova alla Scuola Romana di fotografia ti aprirà gli occhi su un mondo altro

Se cerchi un altro modo di esprimerti, oppure una vera e propria professione.

Non potrai mai sapere chi sei veramente o cosa sai fare finché non ti sarai cercato a fondo. E’ per questo che la Scuola Romana di Fotografia e Cinema a settembre apre le sue porte con un laboratorio gratuito, per due settimane. A chi ha voglia di trasformare il suo talento in qualcosa di più, a chi è semplicemente curioso, a chi vuole mettersi alla prova.

Dal 19 al 30 Settembre nella nuova sede della scuola in via di Pietralata 157 un laboratorio innovativo in cui trovare se stessi e il proprio rapporto con la fotografia. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 agosto 2016.

“Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare” – Daniel Pennac