Valentino resort 2017 e l’arte dello styling

Con Valentino resort 2017 siamo, o meglio Mariagrazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, sono volati a Cuba e tornati con un un carico di souvenir e influenze. Questo viaggio metaforico si è trasformato in una collezione che è come un collage. Di ricordi diversi di un luogo intrinsecamente contaminato. Dall’Africa alla Spagna, dagli anni ’50 e dall’America.

Dagli ultimi capi iconici che il duo ha introdotto con sorprendente leggerezza. Di spirito prima di tutto. Poi di abiti in tulle ricamati, di pizzi, stampe, batik e morbide giacche camouflaje. Ancora una volta la moda è al passo con i tempi. Ancora una volta gli stilisti ricorrono alle stesse influenze. Infatti se da un lato Mr Obama e Raul Castro si sono stretti la mano – rilassando antiche rivalità – dall’altro Karl ha presentato proprio nell’havana, solo un mese fa, la sua collezione.

Valentino resort 2017 dalle algide ballerine alle colorate Cubane

Sembra che le mappe emotive stiano facendo nuovamente breccia – non solo nel cuore di buyer, giornalisti, editor e fan. Ogni singolo look firmato Valentino resort 2017 è molte cose insieme.

Il gioco è quello dello styling. Di lusso, ovviamente. Un mix & match che pare molto lontano dall’immagine di integrità e rigore di un tempo, ma suggerisce molteplici, personali utilizzi.

Sono lontani i tempi in cui la moda da passerella era importabile da gente comune. Ci sono stampe che, per quanto sofisticate rivisitazioni grafiche – il giglio bianco cubano in questo caso – potrebbero essere nell’armadio di molte.

L’obiettivo potrebbe essere diventato quello di creare piccoli desideri, afferrabili e poi declinabili in look che potrebbero essere riproposti più volte con combinazioni differenti. Ci sono spunti, idee e suggerimenti.

Una collezione densa la Valentino resort 2017, ma decisamente molto prêt-à-porter

Densità di colore, stampe e picchi emozionali. Un gusto che ha rinfrescato il Valentino che conoscevano le nostre nonne.

Ma a cosa punta questa moda? A creare pezzi iconici o a essere una macchina di desideri? – degli instagrammer di mezzo modo, sicuramente sì. Non solo. Degli amanti della moda che si rinnova. Dei cultori del nuovo, ma allo stesso tempo della tradizione.

Forse però è proprio questo il bello: la sublimazione del personal style anche con capi d’autore.