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Impossibile non produrre ricordi, usali

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Ricordi sono solo un combustibile per alimentare la vita […] E se per caso quel combustibile non ce l’avessi, se il cassetto dei ricordi dentro di me non esistesse, penso che già da un bel po’ sarei stata spazzata in due di netto. Sarei morta sul ciglio della strada, raggomitolata in qualche miserabile buco. Che si tratti di cose importanti o di cavolate, è perché riesco a pescare nel cassetto tanti ricordi, uno dopo l’altro, che posso continuare a modo mio a tirare avanti, anche se questa esistenza mi sembra un brutto sogno. – Haruki Murakami

Tutti abbiamo dei ricordi. Belli e brutti. A volte affiorano prepotentemente cogliendoci impreparati. Un cielo grigio. Una giornata  meno frenetica delle altre. Una sensazione di malinconia che non riesci a nascondere, ma solo alimentare.

“La malinconia non è altro che un ricordo inconsapevole”. – Gustave Flaubert o “La tristezza diventata leggera” – Italo Calvino.

Non c’è nulla di male a lasciarsi travolgere. A volte.

Cosa c’è nella tua scatola dei ricordi?

Io lo so. Tutto quello che ti ha reso quello sei oggi.

Se c’è una cosa che mi affascina è la storia personale di ognuno. Come sei arrivato dove sei oggi, il perché del tuo stile e modo di essere. Lentamente imparo a non giudicare, ma a pensare che se qualcuno si comporta in un certo modo, ha i suoi motivi per farlo.

Forse è questa una delle ragioni per cui rimango così affascinata dal vintage. Ha un sapore, un colore e l’attitudine a rimandare a tante storie possibili. In una atmosfera retrò ognuno rivive un po’ della sua vita.

Non è un caso che anche Facebook abbia deciso di farci rivivere quotidianamente i ricordi. Lo fa asetticamente, senza sapere quello che può innescare portando alla mente esperienze passate.

Se potessi parlare al telefono con i ricordi cosa gli chiederesti

“Réverie” {fusione di ricordo e sogno per una ispirazione futura} o “memoire” {scritto autobiografico attinente alla realtà che non lascia spazio a nuove interpretazioni}?

Se non avessimo ricordi non potremmo ritovare l’inconsapevole felicità negli odori che ci hanno fatto stare bene già una volta. Non potremmo associare pensieri felici al profumo delle isole.

Non potremmo associare alle scenografie più celebri della memoria le nostre personali conquiste. Se non hai ricordi non hai luoghi in cui trovare ristoro, non hai modo di rincuorarti. Dimentichi di appartenere a te stesso. Completamente.

Ricordi quanto non ti sei sentito a disagio in quel vestito perché hai seguito la moda dimenticando te stesso e chi sei veramente? Quando indossavi sempre quel jeans che ti faceva sentire bene e quella maglietta che ti portava fortuna?

Non devi vivere di ricordi, ma mescolare la sostanza dei sogni con la vita. Quotidianamente. Per tornare lì dove sei stato felice una volta o per andare lontano senza la paura di perderti.

Se esistesse un telefono che parla con il passato gli chiederei di lasciare sempre aperta la porta di quella soffitta con tutto il suo caos fisico ed emotivo dove posso tornare ogni volta che mi perdo.

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Shooting realizzato con  Elisa Rinaldi Fotografa