Like

Zaha Hadid va via e mi ricorda chi sono

Zaha Hadid very young photo

zaha hadid foto da piccola

Zaha Hadid va via e io mi ricordo chi sono. Un architetto prima di tutto. Con la fierezza e l’orgoglio di condividere, con una persona come lei, una professione che prima di tutto è una filosofia di vita. Zaha Hadid va via e con lei  la testimonianza che una donna in un mondo di uomini, come quello dell’architettura, può resistere e imporsi.

Come quando ha risposto a Rem Koolhas – l’architetto di Prada per intenderci – che avrebbe lavorato con lui solo da partner e non da partner ubbidiente.

Non ho mai amato alla follia il suo design. Troppo futuristico e avanguardistico per chi come me è alla ricerca costante del genius loci e preferisce controllare spazio e volume.

Ma questo ha poca importanza. Nulla direi. Studiata e ammirata durante l’Università. Lei ha fatto sognare tutti noi, illudendoci – forse – che un giorno saremmo riusciti a scolpire lo spazio, meravigliando anche chi non riesce a emozionarsi tanto quanto noi architetti per un muro in cemento, una lastra di corten o uno cubo perfetto monocromo.

“La gente pensa che l’edificio più appropriato sia un rettangolo, perché quella è la maniera migliore di usare uno spazio. Ma possiamo mai dire che il paesaggio sia uno spreco di spazio? Il mondo non è un rettangolo”.

Zaha Hadid va via e a noi non resta che capire chi riuscirà mai ad imitarla

Non scrivo per elogiare quello che ha fatto, la sua carriera, i suoi successi e le sue continue vittorie. Scrivo per ricordare che lei era – per me l’unica –  donna dell’architettura. Colei che è riuscita a costruire a Roma un museo delle Arti Contemporanee come non avremmo mai immaginato di avere, sicuramente non nel 1999.

Colei che è stata la regina delle forme fluide, colei che è stata partner di OMA, che è stata la prima donna a vincere il Pritzker Architecture Prize e che ha portato dinamismo e innovazione oltre l’architettura.

Pochi sanno che l’architetto non è colui che arreda o decora le case, l’architetto – quello vero– è colui che immagina gli spazi, li disegna e li realizza pensando a chi li utilizzerà e nel quale imparerà a vivere in simbiosi.

“L’architettura è davvero benessere. Penso che la gente voglia sentirsi bene in uno spazio … Da un lato si tratta di un riparo, dall’altro si tratta anche di un piacere”

ilovegreeninspiration-fashionmagazine-marinellarauso-zahahadid-architettura-07

Zaha Hadid va via foto storiche Zaha Hadid goes away   ilovegreeninspiration-fashionmagazine-marinellarauso-zahahadid-architettura-13 Zaha Hadid va via historic archive photos Zaha Hadid va via

maxxi di zaha hadid in bianco e nero

museo di zaha hadid nella fotografia in bianco e nero

photography of Hélène Binet