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Balmain AW 2016 e le guerriere preziose

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Ho letto molte recensioni sull’ultima collezione prêt-à-porter di Balmain AW 2016 e quasi tutte partono da  Gigi, Jourdan, Kendall, Karlie, Rosie, Joan: le modelle regine dei social.
Giusto! Ma lo trovo riduttivo e decisamente non sufficiente.

Qual è il senso reale di questa scelta che va ben oltre la spettacolarizzazione nella quale la moda recentemente scivola spesso? Non è fenomeno mediatico! Non solo, perlomeno.

E’ soprattutto capacità di concentrare l’attenzione tutta sulla donna. Contemporanea e moderna. Forte e sicura di sè. Non è un caso che il direttore artistico Olivier Rousteing, in una recente intervista, abbia spiegato che lui lavora principalmente per la new generation, per la modernità, il lusso, la qualità e la diversità.

“Non è una questione di età, né di colore o paese di origine – è una questione di sentirsi sicure di sé. Le donne che appartengono all’esercito Balmain sono delle guerriere. Balmain oggi veste la personalità di una donna forte in grado di cambiare il mondo”.

In quest’ottica parliamo anche di Gigi! Jourdan! Karlie! Joan! Rosie! Kim che le ispira tutte, ma anche di Claudia e Naomi con le quali è stata scattata la campagna e ha preso ispirazione la collezione.

Balmain AW 2016 aggiunge i colori pantone alla ricetta barocca

Rosa quarzo e serenity. Combinazioni delicate che incorniciano e  valorizzano le tipiche forme e ispirazioni alla Balmain. La ricetta degli abiti che si ricoprono di Barocco aggiunge un ingrediente insolito e rassicurante: il colore pastello che smorza i toni glamour dei look più accattivanti.

C’è il monocolore dalla testa ai piedi e poi le piccole variazioni sul tema che combinano le tinte della palette tra di loro, aggiungendo al rosa pallido e all’azzurro polvere, il beige nelle scarpe, come piccolo accenno del total look che verrà dopo.

L’architettura di Balmain AW 2016

Ci sono capi dove il legame con altre discipline è  più spiccato. E’ il caso delle minigonne a bolla imbottite che incorniciano o creano curve naturali, delle spalle squadrate e delle cinture metalliche che definiscono la silhouette lavorando sul volume del corpo e portando l’attenzione lì dove deve essere portata: sulla vita che si assottiglia e esalta la femminilità.

Come avveniva in architettura e arte con l’opulenza, l’oro, la ricchezza dei dettagli e degli ornamenti, così avviene con gli abiti frangia, i ricami in perle, le nappe e tutti i decori di ispirazione rococò sul velluto, la maglia pregiata, la tappezzeria in seta e le rouches – decisamente belle e eleganti – su camicie e pantaloni da cowboy.

Un immaginario che parla di lusso, ma che sa anche essere familiare a molte dimore Italiane e Francesi di fine Seicento e inizi Settecento.

E Balmain oggi è forse proprio questo: Francese, Italiano, Americano, Asiatico e molto altro ancora.

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photo credits Vogue Runaway

collage ILGI