Look back to move forward

And suddenly my room lit up and the sun comes out at 17:46 reminding me that It’s when I lose the direction that I’ll find another way. Shorter and more direct. Brighter and less tortuous that is going to lead me where I had decided to go. 

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In “un equilibrio stabile, instabile“, mi ritrovo a catalogare foto.

Virtualmente incollo i pezzi di una Parigi di fine febbraio. Il cielo di oggi, grigio e ovattato, me la ricorda. Ma certamente manca il freddo sulla pelle e i colori accesi e vivaci di una città che si svegliava all’alba sotto i riflettori della settimana della moda.

Guardo gli scatti con quell’atteggiamento un po’ malinconico e nostalgico. Il mio mood di un martedì pomeriggio di metà maggio.

In quel confine tra reale e virtuale che ogni giorno oltrepassiamo, inconsapevolmente, scorrendo le immagini raccolte, chissà come e da chissà chi, nella “nuvola” dell’i-phone.

Ogni foto è una storia a sè. che mi distrae continuamente. Mi scorrono davanti posti e parole,come in un flashback in bianco e nero che si colora a tratti.

E poi la stanza si illuminata all’improvviso e il sole esce alle 17.46 e mi ricorda che è proprio quando perdo la strada che poi ne ritrovo un’altra. Più corta e diretta. Più luminosa e meno tortuosa per ricordarmi dove avevo deciso di andare.