Japan love_tradition and innovation

When I think of lights and sounds that disorient and fascinate me, I think about Tokyo … when I think about peace and quietness that fill my mind more than one thousand words, I think about Tokyo as well.

Se penso a luci e rumori che disorientano e affascinano -ammutolendoti- penso a Tokyo…se penso a silenzio e tranquillità che ti riempiono la mente più di mille parole, penso a Tokyo lo stesso.

I like to tell about me this way. Through my travels. The places I’ve visited and the impressions that I have kept safe in my secret luggage. There are travels that you do for work or study. Travels you do by chance. And some others that you dream of doing for years. I’ve always wanted to go to Japan, since I was 12 and some visiting colleagues of my father brought me dolls dressed in fine silk and enchanted printed scarves. When I was in Tokyo all seemed incredible. And a nostalgic feeling of pure happiness capture me when I go back there through my memories. Sometimes when dreams come true they leave you a void. But not in this case. Sometimes it can happen that “the more I think, the less I see”. And only when I’m free to go I feel as the queen of my world.

A me piace raccontarmi così. Attraverso i miei viaggi. I luoghi che ho visitato e le impressioni che ho conservato al sicuro nella mia valigia segreta. Ci sono viaggi che fai per studio o lavoro. Viaggi che fai per caso. E viaggi che sogni di fare per anni. In Giappone ci volevo andare da quando avevo 12 anni e alcuni colleghi di mio padre in visita da lontano mi portavano bamboline vestite di seta pregiata e foulard dalle fantasie incantate. Quando sono stata a Tokyo tutto mi è sembrato incredibile. E un senso di nostalgia di una pura semplicità mi cattura ogni volta che ci torno attraverso i miei ricordi. A volte quando i sogni diventano realtà ti lasciano un vuoto. Ma non è questo il caso. A volte può accadere che più pensi, meno vedi. E che soltanto quando sei libera di andare ti senti come la regina del tuo mondo…